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Sardegna - Curiosità di Natale....e dintorni
Bonu Nadali a totusu (Buon Natale a tutti)
	
Natale in Sardegna
di Romano Asuni 
Per quanto possa apparire strano per un’isola, la Sardegna 
è  terra di terra che non ha nulla a che fare con 
l’immagine costasmeraldina che ne viene data in estate e che appartiene 
appena agli ultimi quarant’anni della storia dell’isola. 
Basta andarci una volta a Natale, nei paesi dell’interno, 
quando la tramontana taglia il viso e dai camini esce il profumo del ginepro bruciato 
o del lentischio o dei tronchi di mandorlo. 
Lì comincia la diversità di un’isola che molti hanno attraversato ma davvero pochi conoscono, 
meno che mai se l’hanno incontrata nei suoi obbligati rituali vacanzieri.
Il Natale in Sardegna è qualcosa che non c’è più, 
un vento di suoni e di campane antiche che appartengono a un popolo sopravvissuto anche a se stesso, 
oltre che a quelli che vengono dal mare. Il mare è lontanissimo, anche se batte all’uscio, 
ed è raro, se non nelle case più povere o nei pochi centri costieri, 
che su una tavola imbandita manchi un pezzo d’agnellino. Nulla a che fare, ma proprio nulla, 
con gli agnelloni che vengono spacciati per piatto tipico natalizio.
 So che è un tema che farà arricciare il naso a più d’un animalista, 
 ma è nato in una terra nella quale l’agnello era amico e nutrimento, 
 spesso sopravvivenza. E che rappresenta ancora oggi (la Sardegna ha meno di un milione e mezzo di abitanti 
 e oltre tre milioni e mezzo di ovini) il legame più forte con una terra spesso aspra e avara. 
Mangiare l’agnello a Natale, allora, è un modo per ringraziarlo e onorarlo. 
E con lui ringraziare e onorare la terra che lo ha cresciuto.
Terra di terra, si diceva. A Natale, se capita una giornata di sole, 
si capisce anche meglio. Basta tornarci, ogni tanto.
	
	
Il presepe vivente di Gergei
		
Sullo sfondo della Giara di Serri e del Monte Trempu, Gergei, piccolo centro 
dell’entroterra cagliaritano, onora le tradizioni natalizie con una suggestiva 
rappresentazione della Natività. Nella notte del 24 dicembre 
si svolge infatti la rappresentazione del presepe vivente itinerante.
 Vicoli, stradine in pietra, archi, cantine, granai e stalle del centro 
storico si animano per ospitare l’evento 
e fanno da sfondo alla Palestina di duemila anni fa, qui rappresentata dai 
personaggi in costume d’epoca, dalla ricostruzione delle ambientazioni e dai 
magici giochi di luce delle torce e delle fiaccole.Ad accrescere la sacra suggestione, 
anche il profumo degli incensi e il diffondersi degli odori caratteristici 	
del Natale isolano: caldarroste, mandarini e piatti caldi tipici serviti ai 
viandanti. Il presepe itinerante mette in scena il viaggio dei due 
sacri sposi, al cui passaggio si anima, man mano, il villaggio con i 
suoi abitanti, la rappresentazione degli antichi mestieri e delle scene 
di vita quotidiana.
	
Desulo, Natale in montagna
All’ombra del Gennargentu, poco piu a 
nord di Gergei, sorge Desulo, una 
cittadina nel cuore della Sardegna barbaricina, 
dove a Natale si organizza un evento dalle atmosfere antiche e dai sapori genuini. 
Si tratta del “Natale in montagna”, una serie di iniziative 
che riuniscono gli abitanti della cittadina e i visitatori 
appassionati di artigianato e prodotti tipici. In occasione della 
vigilia di Natale, non mancano le 
bancarelle con le specialità agro-alimentari 
e quelle dedicate all’artigianato tipico. 
Si può così assistere dal vivo alla lavorazione del pane, formaggi,  coltelli,
launeddas, cesti, ceramiche e pellame. Tra le iniziative anche il 
presepe vivente con i personaggi abbigliati nel tipico costume di Desulo, 
la consegna dei doni con l’arrivo a sorpresa di Babbo Natale 
e le premiazioni degli alberi e dei presepi più caratteristici. 
Completano l’appuntamento di Desulo le degustazioni di prodotti della Barbagia, 
i concerti dei cori polifonici e la visita al 
Museo itinerante della Maschera dei Mamuthones.
	
	
	
Bultei
Festa della Famiglia e Sagra de "Sa Pertusitta", 
"Sa Zuada" e "Su Cabude". 
Questa sagra si basa nella benedizione 
di caratteristici pani che rappresentano 
il mondo dei pastori (pertusitta) ed il 
mondo dei contadini (Zuada e Cabude). In 
particolare con "Su Cabude", pane in 
forma di corona per il pranzo di Capodanno, il capo famiglia 
incoronava il figlio primogenito durante il pranzo, con forte senso simbolico e augurale.
	
Natale
In alcuni centri della provincia di 
Sassari si realizzano caratteristici 
presepi. Ad esempio a Putifigari ed 
Esporlatu la rappresentazione del presepe 
vivente, in una suggestiva scenografia 
di capanne e muretti a secco; ad Olmedo 
invece viene presentato un originale presepe fatto con il 
pane, realizzato da maestri artigiani 
nella suggestiva cornice della chiesa di 
N.S. di Talia splendido esempio di 
architettura romanica del XII secolo.
	
	
	
Alghero
Nel duomo di Alghero, la notte 
del 24 dicembre si celebra una funzione 
molto simile a quelle del venerdì santo. 
La chiesa è completamente buia e si 
intona un canto in cui si profetizza la 
nascita di Gesù. Solo a questo punto il 
duomo si illumina a giorno. Si tratta di 
una tradizione che risale al ’200 
ed era diffusa in tutta l’Occitania, 
cioè Francia del Sud e Catalogna. 
Attualmente si è mantenuta soltanto ad 
Alghero (colonia catalana) e a Palma di Maiorca
	
Fiera di Natale a Cagliari 
Mostra Mercato artigianato, prodotti alimentari e vini sardi (4-14 Dicembre)
Ogni anno grande attesa alla Fiera di Cagliari per 
l’ appuntamento con la Fiera Natale, il mercatino di prodotti agroalimentari 
e di artigianato di esclusiva produzione sarda che si svolge in 
prossimità delle feste natalizie. L’ occasione è perfetta per trovare 
curiosi ed originali regali per tutta la famiglia: ceramiche, tessuti, libri, 
vini di qualità, prodotti alimentari e splendide composizioni di piante e fiori, 
sono alcune delle interessanti proposte in esposizione nelle bancarelle di Fiera Natale.
L’ appuntamento con Fiera Natale è arricchito da un programma di 
eventi di grande interesse. Durante le giornate della mostra sono 
infatti allestiti spettacoli e concerti dedicati alla 
festività natalizia, con ospiti di richiamo e divertenti momenti 
conviviali.
	
	
	
Santo Stefano
Santo Stefano in Sardegna, è ritenuto il protettore dei cani da 
caccia e da pastore. I proprietari di questi animali, all'alba del 26 
dicembre, bruciano con un tizzone il pelo delle bestie, in modo da formare 
sulla testa di queste una croce. Questo simbolo per tutto l'anno li preserverà 
dall'idrofobia.
	
Cabudanni
In Sardegna anticamente l'anno non aveva inizio con il mese di gennaio, bensì con 
Settembre, che per questo motivo veniva chiamato Cabudanni, cioè 
capodanno, in coincidenza con l'inizio dei lavori agricoli. Questo modo di 
computare il tempo era stato introdotto dai Bizantini che avevano adottato un 
calendario simile a quello degli Ebrei.
										
La ricorrenza del 1° gennaio invece, è caratterizzata dall'usanza della 
richiesta del "Donum Calendarium", 
che viene fatta da un gruppo di amici che si recano a casa dei parenti e dei 
conoscenti per annunziare con canti l'arrivo del nuovo anno.
Dademi su Kalendariu
chi sia bonu e mannu,
chi mi dured'un'annu
un annu e una chida
chi apposta so bennida
pro bo lu cherrer cantare
(
strofa cantata in alcuni paesi del Logudoro)
	
	
Dicembre
 Deo, Nadale, frittu e bezzigheddu,
s'urtimu fizzu 'e s'annu chès passadu,
fatto niare in Tattari, in Casteddu,
in su buscu, in su campu seminadu.
Ognunu a mie faghet de cappeddu
cando naschet su Bambinu amadu
chi dat consolu a minores o mannos
fattendelos campare longos annos
	
	
La Candelarìa di Orgosolo
La mattina del 31 dicembre i bambini di Orgosolo si recano di casa in casa per 
chiedere "sa candelarìa". 
Le porte aperte, le donne sono pronte ad accogliere positivamente e con 
sollecitudine la richiesta: "A nolla dàzes sa candelarìa?" 
(ci date la candelarìa?), che dalle prime luci del mattino fino a mezzogiorno 
risuonerà ininterrottamente sugli usci del case del paese. 
La "candelarìa" è l'offerta di un pane (cocòne), 
appositamente preparato, insieme a frutta, biscotti, danaro: una 
consuetudine che a Orgosolo è ancora vivissima, attesa con impazienza 
da tutti i bambini e predisposta con impegno dalla gran parte delle famiglie.
										
	
	
Canto di Natale
Nasut es lu Jesuset
En lu mon Universal
Al vintcinc de Nadal
Ha parturit la Maria
San Josè per companiia
I lus anials pe' l'adurà
Gloria in exelsis Dea
Pusemus tots a cantò.
Lus tre reis d'orient
Que caminan per les horas
Totus tre estan dient
Anèm en casa de Roras.
Que hi ha esclemencies de donas
Tota plorant per los fills
I de llagrimas i de suspirs
Es una cosa mortal
Et Betlem nostra Seniora
Es de parI a un portal.
No s'enten lu predicà
Gloria in exelsis Dea
Pusemus tots a cantà.
	
	
Per l'Epifania
Sos tres res de oriente
benin pro ti imbistire,
pro crere e adorare
su Deus onnipotente.
(
I tre re dell'oriente
vengono per farti visita,
per manifestare la loro fede
e adorare il Dio onnipotente)
	
Gioacchino Raffone
										
Suonatore di zampogna a chiave
Originario della Campania, ma residente in Lotzorai (Ogliastra), 
Gioacchino Raffone ha portato avanti, per la prima volta nella storia, il 
progetto di realizzare un 
centro di zampogne in Sardegna. 
Nel 
periodo natalizio viene richiesto da Enti locali, Trasmissioni televisive, 
Associazioni Culturali ed artistiche per far conoscere la cultura della zampogna 
e degli zampognari. Ha girato tutti i comuni dell’Isola, diffondendo ovunque 
la tradizione delle zampogne di Natale. Da anni porta avanti il progetto: 
“ 
 ZAMPOGNA E LAUNEDDAS IN FUSIONE ” 
sia in Sardegna che in campo nazionale, riscuotendo ampi successi. Il progetto  
di poter fondere i suoni delle 
zampogne e delle 
launeddas in un’unica polifonia 
ha lo scopo di unire le due tradizioni. Ossia, quella del Natale (zampogna) e 
quella della tradizione popolare della Sardegna (launeddas). 
Sotto la guida del maestro 
Luigi Lai dt San Vito, ha portato ed arrangiato sulla 
zampogna brani tipici delle 
launeddas, dalle processioni ai brani natalizi e 
religiosi, presentandoli al festival Internazionale della zampogna che si 
tiene in Scapoli (IS) ogni anno. Si dedica allo studio della costruzione delle ance 
per zampogne ed alla loro timbrica naturale. Per questo ha realizzato un 
metodo audiovisivo (
il primo in assoluto), che insegna sia la 
costruzione delle ance che al loro montaggio sulle zampogne. 
(da:
zampognaridisardegna.it)
 
	
	
	
										
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